Il mio libro sul comodino

Il mio libro sul comodino
perchè il cartone animato l'abbiamo visto tutti, ma il libro l'abbiamo letto in pochi...

sabato 13 marzo 2010

Alice....Attraverso lo specchio!

"Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò" è un'opera letteraria pubblicata per la prima volta nel 1871 scritta dal matematico (non me lo sarei mai aspettata) e scrittore inglese Charles Dodgson, sotto il ben più noto pseudonimo di Lewis Carroll, come seguito di "Le avventure di Alice nel paese delle Meraviglie".

Come nel precedente libro il racconto è pieno di allusioni a personaggi, poemetti, proverbi e avvenimenti propri dell'epoca in cui Dodgson vive. Mentre il primo libro gioca sul tema delle carte da gioco, che fanno da esercito reale, questo gioca sul tema degli scacchi.

In Attraverso lo specchio Alice diventa una pedina del gioco degli scacchi e gli eventi che la vedono protagonista costituiscono le mosse di una partita descritta nella prefazione dall’autore stesso. Ruscelli e siepi separano verticalmente e orizzontalmente il terreno, trasformando la strada che percorre la piccola Alice in una vera e propria scacchiera, in base alla quale la ragazzina può parlare solo con chi le sta vicino. Tre righe di puntini nel testo indicano il movimento di Alice da una casella all’altra, in una partita in cui la protagonista alla fine della storia raggiungerà la sponda opposta, catturando la Regina Rossa e dando scacco matto al Re Rosso, proprio come si era vantata con la sua gattina nelle pagine iniziali del libro.
I pezzi della scacchiera si trasformano in personaggi stravaganti, come la Regina Bianca, descritta come una pedina distrattissima, che una volta fugge dal Cavaliere Rosso invece di mangiarlo; la Regina Rossa, come quella bianca, corre indaffaratissima da una parte all’altra, mentre i mariti sono fermi e impotenti, proprio come negli scacchi veri; i Cavalieri spesso cadono dalla sella, richiamando nell’andatura la mossa sulla scacchiera di questo pezzo che è di un passo in linea retta seguito da un altro in diagonale.
L’autore utilizza il gioco degli scacchi per raccontare una storia, così come nel primo libro aveva fatto con il gioco del carte e con quello del croquet. L’obiettivo di Alice diventa non farsi mangiare dagli altri pedoni ma andare avanti cercando il lato opposto della scacchiera, pronta a diventare lei stessa regina dando scacco al re avversario.

Lewis Carroll con questo libro vuole offrirci una visione che non si discosta molto dal mondo reale, in cui non ci sono ruscelli e siepi a disegnare immaginarie scacchiere, ma gli impegni quotidiani, il famigerato stress (dovuto soprattutto alle lezioni allo studio e alle mille attività che da buoni studenti siamo tenuti a compiere) e l’incalzare del tempo a separare gli uomini chiudendoli in virtuali caselle, con l’unico scopo di avanzare per dare scacco matto alle esigenze del momento.

Io lo trovo un libro favoloso almeno quanto il primo, da leggere e rileggere per comprendere tutte le facce del racconto di Carroll, misterioso e intrigante talvolta più del primo volume.

(Garzanti, I Grandi Classici, E 7,50)

2 commenti:

  1. E i palmipedon neppuurrr... evviva il tucano dall'occhio spippato!
    Ire complimenti per questo blog è veramente un'ottima idea!
    Marti

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  2. ahhhhh tesoraaaaaa grazieee!!! Farò un blog apposta per la maratonda con grandi elogi per il tucano!!!

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